Mi ricordo

I no
 ne

Negli anni 70 lo scrittore Joe Brainard ha raccolto in un libro tutti i suoi ricordi. E così anche noi abbiamo provato a scrivere i nostri ricordi legati al cibo e alla cucina.



Ecco i nostri mi ricordo...



     La prima volta che ho mangiato la mia pizza preferita era il 25 dicembre 2009. Ero indeciso così mia madre ordinò per me la pizza margherita. Ancora oggi ricordo il sapore di quella pizza, sapeva di felicità e famiglia con un retrogusto di tristezza dovuto alla mancanza del nonno.



     Mi ricordo quando da piccolo, avevo tre anni, aiutavo nonna a fare gli gnocchi e poi li mangiavamo. Erano molto buoni.
  
 
     Quando ero in Marocco, ogni venerdì mia nonna preparava il cous cous. Io e le mie cugine lo mangiavamo con la cannella, prima che fosse troppo cotto. Mia nonna ce lo dava sempre e poi lo mangiavamo tutti insieme zie, nonna e cugine.


     L’ultima volta che vidi mia nonna. Stavo bevendo il latte. Non la vidi mai più, sono passati otto anni da allora.


     Una sera di nove anni fa. Abitavo ancora a Montà e quella sera mia madre cucinò la quaglia e ricordo che mia sorella si addormentò con la faccia nel piatto.



     Da piccolo, d’estate, andavo a mangiare a casa di mia nonna. A quell’età l’unica verdura che mangiavo erano i pomodori. Mio papà mi portava in bici fin da lei e arrivavo a Bra abbastanza stanco e affaticato. Un giorno, arrivato a casa di mia nonna, mi diede da mangiare il pomodoro più fresco e buono che io abbia mai mangiato, forse perché me l’aveva preparato lei con amore.



Mi ricordo quando sono stato adottato. L’ultima sera in comunità ho mangiato il toast con prosciutto, cetrioli e maionese. Quando ho conosciuto i miei nuovi genitori ero strafelice ma anche triste perché uscivo dalla comunità che era stata la mia famiglia per quattro anni.


     Quando ero piccolo e in estate andavo giù in Campania, nel mio paese a Montesarchio a trovare zii, cugini, nonni… Mia zia di secondo grado alla quale sono molto legato, mi preparava ogni mattina pane e pomodoro con olio, sale e origano, e mi diceva sempre: “È proprio così che tuo padre è cresciuto e tu sei uguale a lui”.


     Quando mangiavamo la pizza dopo ogni partita vinta da bambini e poi le prime sigarette fumate di nascosto a casa di mia nonna, con Nico e Ste.


     Quando avevo sei anni ero in Tunisia. All’uscita della scuola c’erano tutti i genitori e io tornavo a casa da solo. Mia madre non poteva perché guardava i miei fratelli e papà lo vedevo una volta all’anno quando veniva a trovarci in Tunisia.



 La prima volta che ho mangiato il sushi.



     Quando mia nonna faceva il succo d’albicocca, la marmellata o la pizza margherita e quando mi portava all’asilo e in gelateria.


     

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